giovedì 20 dicembre 2018

Recensione di “Friend Request” di Laura Marshall

Ultima recensione dell’anno, naturalmente con l’acqua 
alla gola...e non solo per il ritardo!!!

Questo libro non vi darà pace fino all’ultima pagina...soprattutto se avete fatto le cattive ai tempi della scuola!!!!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Laura Marshall
TITOLO: Friend Request - richiesta di amicizia
PAGINE: 348
CASA EDITRICE: Piemme
PERCHÉ L'HO LETTO: ma naturalmente per riuscire ad incastrare un libro intrigantissimo nella Challenge Tutti ad Hogwarts con le Tre Ciambelle
GENERE: Thriller

TRAMA

 Il mio nome è Louise Williams e oggi ho ricevuto un messaggio diverso dagli altri. «Maria Weston vuole stringere amicizia con te.» Forse è stato proprio questo il problema, fin dall’inizio. Maria Weston voleva diventare mia amica, e io l’ho delusa. Maria Weston vuole stringere amicizia con me. Ma Maria Weston è morta più di venticinque anni fa.
Nessuno è al sicuro quando ha troppi segreti, perché il passato ha la brutta abitudine di tornare sempre a prenderci. E, per Louise, tornare al passato significa anche risolvere i nodi che ingarbugliano ormai da troppi anni il suo cuore. 

Un romanzo dalla lettura compulsiva, che racconta qualcosa che potrebbe succedere a tutti noi: chi non ha paura di ricevere una richiesta di amicizia su Facebook… dalla persona sbagliata?”


RECENSIONE

Ecco un romanzo che mi è piaciuto molto, ma al termine della lettura mi ha lasciato con tanta tristezza, tanto amato in bocca e la sensazione di ingiustizia galoppante, senza contare lo sconcerto che ho provato nello scoprire la verità!

Ma partiamo con ordine. Ambientato nella Londra dei giorni nostri e con i social in primo piano, ci troviamo ad affrontare il ritorno di un fantasma dal passato: una ragazza defunta che chiede l’amicizia su Facebook alla nostra protagonista.

Tutti noi penseremmo ad uno scherzo di pessimo gusto e invece ci ritroviamo a domandarci quanto ci sia di vero dietro a questo nome.

Man mano che la matassa si dipana, ho fatto davvero mille congetture: dalla più ovvia, alla più fantasiosa, alla più improbabile, alla più splendida possibile e devo dire che la scrittrice è stata magistrale a ricreare ambienti cupi, ma soprattutto situazioni e stati d’animo agghiaccianti.

Come avrete dedotto dalle poche righe della trama ci troviamo ad affrontare una storia d’amicizia finita nel peggiore dei modi. Non entrò nei dettagli per non rovinarvi la sorpresa, ma posso senz’altro condividere con voi le sensazioni che mi ha lasciato questa storia di bullismo femminile ai tempi della scuola. Le ragazze possono essere delle vere vipere e nascondere tanto veleno tra i loro denti ed è proprio triste vedere come alcune persone facciano di tutto per farsi accettare e finire nel gruppo “giusto”.

Grazie alla capacità della scrittrice ho potuto immedesimarmi nella protagonista e vivere i pensieri sbagliati, i comportamenti ingiustamente crudeli che ha avuto e sperare nel lieto fine fino all’ultima pagina.

Il finale mi è piaciuto molto anche se ha lasciato un macigno sullo stomaco.

Invito alla lettura tutti e come diceva l’amica che mi ha convinta a leggerlo: se non avete fatto brutte cose a scuola, potete dormire tranquilli! 


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9+



Simo

Recensione di “Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli” di Chiara Moscardelli

Ciao a tutti, venite venite di corsa con me!!!! Oggi termina la Challenge 2018 delle Tre Ciambelle e io come al solito sto cercando di fare lo sprint finale!
Purtroppo ho letto solo due libri su tre, ma entrambi mi sono piaciuti moltissimo!!!
Iniziamo dal più divertente!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA





AUTORE: Chiara Moscardelli
TITOLO: Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli
PAGINE: 320
CASA EDITRICE: Giunti
PERCHÉ L'HO LETTO: finalmente ho potuto togliere un libro dalla mia TBR e devo dire che ne é valsa proprio la pena!
GENERE: giallo umoristico 

TRAMA

Superati i quaranta un uomo diventa interessante, una donna zitella. Ma Teresa Papavero non se ne cruccia, ha ben altre preoccupazioni.
Dopo avere perso l’ennesimo lavoro in circostanze a dir poco surreali decide di tornare a Strangolagalli, borghetto a sud di Roma nonché suo paese nativo, l’unico posto dove ricominciare in tranquillità. E invece la tanto attesa serata romantica con Paolo, conosciuto su Tinder, finisce nel peggiore dei modi: mentre Teresa è in bagno, il ragazzo si butta dal terrazzo.
Suicidio? O piuttosto, omicidio? Il maresciallo Nicola Lamonica, il primo ad accorrere sul luogo, è abbastanza confuso al riguardo. Non lo è invece Teresa che, dotata di un intuito fuori del comune, capisce alla prima occhiata che qualcosa non va. Il fatto è che non le crede nessuno. Tantomeno Leonardo Serra, l’affascinante quanto arrogante poliziotto arrivato per indagare sulla morte del giovane.
A peggiorare la situazione la misteriosa scomparsa di Monica Tonelli, una delle ospiti del B&B che Teresa ha aperto nella casa paterna con la complicità di Gigia, la sua amica del cuore. Tutto il paese è in subbuglio perché la sparizione della donna viene addirittura annunciata nel famoso programma “Dove sei?” e a indagare sulla Tonelli arriva proprio l’inviato di punta, Corrado Zanni. Per Teresa davvero un periodo impegnativo, coinvolta in indagini dai risvolti inaspettati e perseguitata dalle ombre del passato: la scomparsa della madre e il burrascoso rapporto col padre, il noto psichiatra Giovan Battista Papavero.
E così, tra affascinanti detective, carabinieri di paese, reporter d’assalto e misteriosi sconosciuti, Teresa si trova risucchiata in una girandola di intrighi, in un susseguirsi di imprevedibili colpi di scena. Tanto a Strangolagalli non succede mai niente!


RECENSIONE

Ecco un piccolo gioiello di letteratura: spassoso, ironico, frizzantemente sensuale, intrigante e per nulla scontato! 
Come avrete letto dalla trama, ci troviamo in un paesino nella provincia romana, dove la protagonista Teresa Papavero ritorna dopo una parentesi nella capitale.
Con un nome importante e pesante sul groppone per via della fama del padre, la nostra Teresa è sempre stata considerata la figlia scema del professore, ma in questa avventura a dir poco emozionante riesce a dimostrare tutto il suo valore e a ribaltare completamente le malsane dicerie sul suo conto.
Dotata di un sesto senso davvero particolare (capire le persone al volo), profiler mancata, single a 42 anni, si trova proprio per quest’ultimo motivo ad un appuntamento organizzato su Tinder con un ragazzo che inspiegabilmente si butta (o viene buttato) dal proprio terrazzo durante la “momentanea” assenza della donna.
Da qui parte una storia davvero ben strutturata e coinvolgente che ci accompagnerà in un turbinio di investigazioni, storie di cuore, addirittura riprese televisive (alla “Chi l’ha visto?” per capirci), misteriose scomparse,... il tutto contorniato dal sapore della tipica vita di paese!

L’autrice ha egregiamente costruito diverse storie parallele: l’omicidio, non complicatissimo ma comunque godibile; la scomparsa, improvvisa e accattivante, che mi ha appassionato di più della vicenda principale; i misteri irrisolti del passato, che mi lasciano ben sperare in un proseguio e, la mia parte preferita naturalmente, le vicende di cuore di Teresa, che alle prese con diversi spasimanti non ci annoia per niente!

Il ritmo del romanzo è serrato, con diversi colpi di scena che non ci danno tempo di abbandonare la lettura fino all’ultima pagina!

I personaggi sono ben costruiti e sarà facile affezionarvi a tanti di loro.
Teresa, beh, è assolutamente fantastica: simpaticissima, con un debole per le storie complicate, con un passato difficile e un presente dello stesso tipo, ci abituerà ai suoi metodi un po’ impacciati, alla sua mente brillantissima che aiuterà non poco a smascherare i vari misteri, alla sua forte sensualità che smuoverà i cuori (e non solo!) di un affascinante poliziotto e di un famoso conduttore televisivo.
Gestisce con Gigia, la sua amica di sempre, un b&b molto movimentato grazie ahimè alle vicende di cronaca nera che hanno portato il paese alla ribalta.

Accanto a loro troviamo appunto il bel poliziotto Leonardo Serra, sciupafemmine imperterrito che impegnerà seriamente le deboli difese di Teresa, il maresciallo Lamonica che dopo un inizio burrascoso finirà per affezionarsi come ad una figlia alla donna e naturalmente Corrado Zanni, l’inviato televisivo che porta scompiglio e notorietà al paesello e che si rivelerà un importante tassello del passato della protagonista.

Ho trovato veramente esilaranti e perfetti nel loro ruolo anche i diversi personaggi secondari, che dipingono scenette spassosissime e camei degni di lode: in testa la viziatissima Irma che impegnerà parecchio i maschietti...a fuggire da lei e la signora Marisa che coi suoi manicaretti profumerà le pagine di questo romanzo.

Come vedete questo volume ha veramente tanto da dare. Adatto soprattutto ad un pubblico secondo me femminile, ci farà ridere, riflettere, investigare,...

Non mi resta che aspettare il secondo volume della serie e la vostra opinione in merito...sono certa che non potrà che essere positiva!!!




GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 10



Simo

martedì 20 novembre 2018

Recensione di “Gli ultimi passi del Sindacone” di Andrea Vitali

Eccomi ancora tra voi per l’ultima recensione, scritta davvero sul filo del rasoio...spero di non essere troppo frustata!!! 😂😂😂

Era da un po’ che non leggevo di lui...veronche vi mancavano le mie recensioni???

Ecco quindi ciò che penso dell’ultima fatica del mio amato Vitali!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Andrea Vitali
TITOLO: Gli ultimi passi del sindacone
PAGINE: 239
CASA EDITRICE: Garzanti
PERCHÉ L'HO LETTO: naturalmente per poterlo incastrare nella Challenge Tutti ad Hogwarts con le tre Ciambelle
GENERE: contemporaneo moooolto ukoristico

TRAMA

Attilio Fumagalli è un uomo pingue, anzi di più, soffre di obesità androide, nel senso che il grasso ce l’ha tutto attorno all’addome. Cinquant’anni, sposato con Ubalda Lamerti, senza figli, esercita in proprio la professione di ragioniere. Per vincere quel senso di vuoto che a volte lo aggredisce, più che per uno slancio ideale, si è dato alla politica nelle file della Democrazia Cristiana e sfruttando il giro della propria clientela è riuscito a farsi eleggere sindaco di Bellano. Per tutti, e per ovvie ragioni, lui è il Sindacone. L’attività istituzionale non lo occupa più di tanto. Oltre al disbrigo delle formalità correnti, riunisce la giunta ogni due mesi, due mesi e mezzo. Ultimamente, però, sotto questo aspetto, il Sindacone sembra aver impresso una svolta. Convoca la giunta ogni dieci giorni, a volte anche ogni settimana. Una voce o due all’ordine del giorno, una mezz’oretta di riunione e ciao. Ma oggi, 22 dicembre 1949, ha superato ogni limite: ha indetto una riunione per la sera della Vigilia di Natale. Per discutere di cosa? Di niente. Per scambiare gli auguri. E a più di uno dei consiglieri che si sono visti recapitare a mano la convocazione è saltata la mosca al naso. Per dirla tutta, al geometra Enea Levore è venuto il preciso sospetto che sotto a quella frenesia si nasconda qualcosa. Ma cosa? Basterebbe chiederlo al vicesindaco Veniero Gattei, se quello non tenesse la bocca rigorosamente cucita.

RECENSIONE

Era da un po’ di tempo che non prendevo in mano un libro di Andrea Vitali e mi sembra di essere piacevolmente tornata a casa, al caldo, nella mia poltrona immaginaria davanti al caminetto a perdermi tra le pagine di un libro divertente, scorrevole e leggero.

Ormai lo sapete cosa penso dello stile di Andrea Vitali: sempre coinvolgente e scorrevole, mai noioso, con inserti umoristici che riescono a strapparti una risata anche quando non ne hai proprio voglia.

E la trama? Sembra banale, leggerina e un po’ sciocca a volte, ma non è mai scontata. I personaggi non fanno mai quello che il lettore pensa e ci si trova così piacevolmente colpiti dall’inventiva dello scrittore.

Anche questa volta ci troviamo in quei di Bellano, precisamente nel periodo natalizio, ma con il racconto che ci riporta indietro di qualche anno ai tempi della guerra, quando venivi marchiato per le compagnie che frequentavi soprattutto se erano all’opposizione del governo. Così incontriamo le sorelle Cesetti che pur avendo caratteri completamente diversi vivranno  delle esistenze simili anche se lontane, il sindacone Attilio Fumagalli che incrocerà la loro strada in maniera del tutto opposta e sorprendente, nonché tutta la giunta a partire dalla piissima maestra Beregini, al novello sposo vicesindaco Gattei e via via tutto quel crogiolo di personaggi secondari ma dai caratteri perfettamente definiti che il Vitali ci ha insegnato ad amare ed apprezzare tanto.

La vicenda di per se è difficile da spiegare senza spoilerare visto il continuo incastro di fatti e storie che in modo più o meno divertente incontriamo.

Non mi resta che come sempre consigliarvene la lettura se amate qualcosa che vi intrighi, non vi annoi e ci faccia  trascorrere qualche ora in totale relax e allegria.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 9 

Vi aspetto presto!

Simo

Recensione di “Dai tuoi occhi solamente” di Francesca Diotallevi

Ciao a tutti!!! Sento già digrignare i denti di Laura La Libridinosa, Stefania di Due lettrici quasi perfette e Laura de La biblioteca di Eliza, grandi creatrici della Challenge a cui sto finendo di partecipare!
Lo so sono più in ritardo del solito e sento le lancette dell’orologio ticchettare inesorabilmente!

Oggi vi presento il libro suggeritomi dalle Ciambels che mi ha lasciato diverse sensazioni!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Francesca Diotallevi
TITOLO: Dai tuoi occhi solamente 
PAGINE: 208
CASA EDITRICE: Neri Pozza
PERCHÉ L'HO LETTO: come vi ho già accennato è il titolo impostomi dalle Ciambels
GENERE: biografia romanzata 

TRAMA

New York, 1954. Capelli corti, abito dal colletto tondo, prime rughe attorno agli occhi, ventotto anni, Vivian ha risposto a un’inserzione sul New York Herald Tribune. Cercavano una tata. Un lavoro giusto per lei. Le famiglie l’hanno sempre incuriosita. La affascina entrare nel loro mondo, diventare spettatrice dei loro piccoli drammi senza esserne partecipe, e osservare la recita, la pantomima della vita da cui soltanto i bambini le sembrano immuni.
La giovane madre che l’accoglie ha labbra perfettamente disegnate con il rossetto, capelli acconciati in onde rigide, golfini impeccabili. Dietro il suo perfetto abbigliamento, però, Vivian sa scorgere la crepa, il muto appello di una donna che sembra chiedere aiuto in silenzio. Del resto, questo è il suo lavoro: prendersi cura della vita degli altri.
L’accordo arriva in fretta. A lei basta poco: una stanza dove raccogliere le sue cose; una città, come New York, dove potere osservare le vite incrociarsi sulle strade, scrutare mani che si stringono, la rabbia di un gesto, la tenerezza in uno sguardo, l’insopportabile caducità di ogni istante. Ed essere, nello stesso tempo, invisibile, sola nel mare aperto della grande città, a spingere una carrozzina o a chinarsi per raddrizzare l’orlo della calza di un bambino.
Scrutare i gesti altrui e guardarsi bene dall’esserne toccata: questa è, d’altronde, la sua esistenza da tempo. Troppe, infatti, sono le ferite che le sono state inferte nell’infanzia, quando la rabbia di un gesto – di sua madre, Marie, o di suo fratello Karl, animati dalla medesima ira nei confronti del mondo – si è rivolta contro di lei. Sola nella camera che le è stata assegnata, Vivian scosta le tende dalla finestra, lancia un’occhiata al cortiletto ombroso e spoglio nel sole morente di fine giornata, estrae dalla borsa la sua Rolleiflex e cerca la giusta inquadratura per catturare il proprio riflesso che appare contro l’oscurità del vetro.
È il solo gesto con cui Vivian Maier trova il suo vero posto nel mondo: stringere al ventre la sua macchina fotografica e rubare gli istanti, i luoghi e le storie che le persone non sanno di vivere.


RECENSIONE

Ecco un altro libro che mi ha lasciato sensazioni strane e diverse.
A prescindere dal fatto che l’ho trovato uno splendido volume, vi confesso che essendo io un’amante delle storie a lieto fine non ho potuto apprezzare completamente questo romanzo.
Perché anche se travagliate, dolorose, in salita,...io voglio il classico lieto fine che, ahimè, in questa storia non ho trovato...almeno per i miei canoni.

Anche la stessa protagonista lo afferma:

Non tutte le storie sono storie d’amore, non tutte le storie hanno lieto fine. La mia è la storia di chi ha vissuto attraverso le storie degli altri, di chi ha visto tutto senza mai essere vista. La mia è la storia di un’ombra.”

Ecco questa esistenza vissuta intensamente, non rinnegando mai se stessa, circondata da bambini, allontanando le persone che causavano dolore...ma anche buona parte delle altre, sicuramente è ammirevole, ma mi ha creato una vena di malinconia e di nostalgia per un qualcosa che avrebbe potuto essere e non è mai stato.

Questo romanzo che sostanzialmente inventa la vita della grande fotografa Vivian Maier immortala letteralmente l’esistenza di questa grande donna e trovo che sia un racconto più che realistico di quello  che probabilmente è davvero successo.

Ho trovato la scrittura della Diotallevi molto delicata e precisa: con un tocco leggero e acuto ha osservato dall’obiettivo Vivian e ce l’ha dipinta su carta; inutile dire che resterete incollati alle pagine fino alla fine.

Fondamentalmente si tratta di un romanzo con una sola protagonista, che di volta in volta viene circondata da persone importanti, che però per via di questo enorme muro che Vivian erige non restano nella sua vita troppo a lungo.
Partendo dalla madre, dalla quale sarei scappata pure io, che la segna con cattiveria profonda, passando per Jeanne, colei che le trasmise la passione della fotografia e la incitó a realizzarla, per la cara zia Marie Florentine che la ama anche se non riesce a trattenerla, per il taciturno e amorevole nonno Nicolas che ha sempre la porta aperta per lei, per finire alla famiglia Warren formata dalla capricciosa madre, dalle due pesti Grace e Arthur e dal padre Frank che scuoterà Vivian profondamente e riveste un ruolo importante per lei.

Insomma correte anche voi a conoscere Vivian! La scrittrice ha riempito alcune pagine finali con le notizie vere ritrovate sulla fotografa...mi hanno fatto venire i brividi e non lasceranno indifferenti nemmeno voi, ne sono sicura!



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 9
Complessivo: 9



Simo

Recensione di “Wonder” di R.J. Palacio

Ciao a tutti e buona settimana!!
Eccoci di nuovo insieme per il consueto sprint mensile delle recensioni per la Challenge a cui sto partecipando, sempre all’ultimo per la gioia delle Ciambels! Per fortuna questa volta sono riuscita a terminare tutte le letture, ma il momento un po’ caotico mi sta scombussolando: sono in fase (di nuovo!) di trasferimento lavorativo e la testa e il cuore fanno un po’ a pugni...meno male che ci sono sempre le mie oasi felici!
Non vi voglio tediare per cui passiamo al libro che vi voglio far conoscere.

Grazie alle ultime indicazioni di lettura, ho potuto finalmente recuperare la lettura di questo splendido libro che avevo interrotto precedentemente.

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: R.J. Palacio
TITOLO: Wonder
PAGINE: 288
CASA EDITRICE: Giunti
PERCHÉ L'HO LETTO: per fortuna calzava a pennello con uno degli obiettivi della Challenge a cui sto partecipando: lo volevo leggere da tantissimo tempo 
GENERE: narrativa per ragazzi...e non solo

TRAMA

É la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accettato dai compagni? Dagli insegnanti? Chi si siederà di fianco a lui nella mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortunato ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l'anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascuna raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni.


RECENSIONE

Ecco uno di quei libri che tocca le corde del cuore senza essere (troppo!) strappalacrime (ma una lacrimuccia ogni tanto scende!), ma anzi donandoci una risata dietro l’altra.
Come penso tutti sappiate, visto che è anche stato tratto un film da questa storia, il protagonista è un ragazzino di 10 anni, Auggie, con una tremenda patologia che gli ha deturpato tutto il volto, per cui ha dovuto subire molti interventi che lo hanno portato a trascorrere in casa i primi anni della sua vita. 
Ora però la mamma, e in un secondo tempo anche il papà, pensano che sia giunto il momento di frequentare una scuola vera, visto che deve iniziare la prima media e quindi vediamo come viene affrontata e recepita questa nuova avventura. La storia di per se è ricca di momenti di calore familiare, colpi al cuore (Daisy ❤️), vere e proprie avventure (Auggie vive appieno la sua prima gita lontano da casa diversi giorni e ci sarà un momento mozzafiato e meraviglioso allo stesso tempo), attimi di pensieri che spaventano (Via ❤️❤️),...insomma non ci si annoia per niente, anzi a fine lettura vorreste iniziarlo di nuovo!

Devo dire che lo stratagemma dell’autrice di narrare attraverso le voci dei ragazzi protagonisti la storia è stato veramente vincente!
Gli otto capitoli in cui è suddiviso il libro vengono affidate principalmente ad Auggie e ai suoi amici Summer e Jack, ma anche a sua sorella Via e agli amici di lei Justin e Miranda e sono un susseguirsi di emozioni e di pensieri che mi hanno davvero coinvolta.
La vicenda già di suo è emotivamente toccante e narrarla in modo così fresco, immediato e vero (ma anche crudele) non può che calarci in un turbine di pensiero e riflessioni su quanto sia difficile per una persona essere nei panni di Auggie, ma anche dei suoi familiari.
La società attuale certamente non aiuta le persone con dei problemi fisici come quello del protagonista e vedere come lui riesce ad affrontare con sincerità e coraggio quanto gli accade fa spuntare un sorriso sulle labbra e tifare per lui fino alla fine.
Vedere come anche nel suo caso alla fine ciò che conta è essere se stessi e volersi bene per primi porta a pensare a quanto più semplice sarebbe la vita di ogni giorno se guardassimo il prossimo con gli occhi del cuore.
Assolutamente favolosi sono tutti i personaggi che ricordano Auggie: partendo dalla sua mitica mamma, sempre pronta a sorreggerlo ed aiutarlo, per passare al suo simpaticissimo papà che regala sempre una risata a tutta la famiglia anche nei momenti più difficili, arrivando a sua sorella Via così dolce e spaventata dai suoi pensieri normalmente egoistici che la assalgono in certi momenti, non dimenticando Jack e il suo fasullo “doppio gioco”, Summer così solare e trasparente nel suo sincero affetto per Auggie, e tutti gli amici che pian piano incontreremo lungo il racconto.
Ci è stato regalato il “Libro di Julian” e sono curiosa di leggerlo, poiché è l’unico personaggio negativo dall’inizio alla fine a cui non è stata data voce e mi attira parecchio conoscere il suo vero pensiero.

Come avrete capito si tratta di un libro caldamente consigliato e mi piacerebbe tantissimo conoscere il vostro pensiero!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9
Scrittura: 9
Personaggi: 10
Complessivo: 9/10

A presto 

Simo

sabato 20 ottobre 2018

Recensione di “I racconti degli speciali” di Ransom Riggs

Ciao a tutti! Oggi vi presento un libro davvero particolare che mi è piaciuto tantissimo (come tutta la serie che ho letteralmente divorato!).
Si tratta di una raccolta di racconti molto singolari e con una morale profonda, insomma è un libro da divorare (io personalmente l’ho terminato in 3/4 giorni!).
Ma venite con me che ve ne parlo approfonditamente!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Ransom Riggs
TITOLO: I racconti degli speciali
PAGINE: 202
CASA EDITRICE: Rizzoli
PERCHÉ L'HO LETTO: dovevo leggere una raccolta di racconti e, come sempre, è giunto il consiglio della mia Spaccialibri personale Lisse http://panelibriemocaccino.blogspot.com/?m=1 che mi ha consigliato un’altra azzeccatissima lettura
GENERE: fantasy 

TRAMA

Quella degli Speciali è una storia antica, che comincia molto prima dell’arrivo di Miss Peregrine; è una storia che riecheggia misteri e stravaganze ed è custodita in questa raccolta di racconti curata proprio da uno Speciale, Millard Nullings, il ragazzo invisibile ospite della casa di Miss Peregrine. All’interno di queste storie dal retrogusto fiabesco, e talora venate da un’atmosfera gotica, si muovono personaggi fantastici, spesso spaventosi, ma anche divertenti e assolutamente bizzarri: una principessa squamosa dalla lingua biforcuta; una ragazzina spericolata, amica degli incubi; un ragazzo capace di parlare al mare e una strampalata comunità di facoltosi e raffinati cannibali. Tutti ci accompagnano in un singolare viaggio agli albori della società degli Speciali, trasportandoci nella sala macchine di un universo parallelo e affascinante. 


RECENSIONE

La saga dei Ragazzi Speciali di Miss Peregrine si arricchisce di questo libro interessante e ricco di racconti “speciali”. 
Come ogni favola che si rispetti quando il lettore inizia a leggerla non può fare altro che finirla; poi però ne inizia un’altra altrettanto coinvolgente e che si fa? Mica la lasciate in sospeso?!?!? È così che accade a queste 10 storie che compongono il volume. Analogamente a Cappuccetto Rosso, La Bella Addormentata nel bosco, Cenerentola,... anche Gli splendidi cannibali, La principessa dalla lingua biforcuta, Il ragazzo che sapeva trattenere il mare,...hanno la loro morale, applicabile tranquillamente non solo al mondo degli Speciali e che come spesso accade ci lascia un po’ con l’amaro in bocca nella sua giusta conclusione.

Il libro si compone di 10 racconti:
1) Gli splendidi cannibali
2) La principessa dalla lingua biforcuta
3) La prima ymbryne
4) La donna che era amica dei fantasmi
5) Cocobolo
6) I piccioni di Saint Paul (che già era comparsa nel secondo romanzo della serie)
7) La ragazza che domava gli incubi
8) La locusta
9) Il ragazzo che sapeva trattenere il mare
10) Il racconto di Cuthbert

Ognuno é ambientato agli albori della nascita degli Speciali, quando ancora vivevano tra gli esseri umani, ma già si respirava aria di timore e paura nei loro confronti.
Ogni personaggio presentato nella sua condizione di emarginato, in alcuni casi dai suoi stessi simili, ha tuttavia uno spirito di giustizia e di coraggio che lo aiuta ad affrontare comunque le varie situazioni che si presentano.
Ho trovato molto interessante ed originale il fatto che si attribuisca la stesura, o meglio la ricerca e la raccolta, di questo volume a Millard, il ragazzo invisibile e geniale che abbiamo incontrato già nella serie madre, ma questo è davvero l’unico punto di raccordo con la saga, per il resto è un romanzo che vive di vita propria.

Anche in questi racconti, seppur brevi, l’autore ha saputo confezionare dei piccoli gioiellini. 
Tutti sono coinvolgenti ed appassionanti, alcuni interessanti ed “istruttivi” (come quello sulla nascita delle ymbryne e sulla necessità di  emarginare gli Speciali dal resto del mondo, avido e crudele nei loro confronti), altri molto teneri e commoventi (come la donna che vedeva i fantasmi e poteva parlare con loro, toccata da un triste lutto nell’infanzia che la porterà prima all’isolamento e poi finalmente all’amore e alla felicità o Cocobolo, dove l’accettazione di se stessi e il rapporto col padre passano attraverso una vita di sofferenze; oppure ancora la Locusta, dove il piccolo protagonista trascorre tanti momenti di solitudine per via del rapporto molto difficile col padre o il racconto di Cuthbert, nel quale un gigante dall’animo generoso e buono viene ingiustamente trasformato per via della cattiveria umana, insomma preparare i fazzoletti che serviranno!), altri ancora crudeli (come quello dei cannibali che da mansueti e gentili diventano sempre più audaci e insolenti per via della cupidigia e dell’avidità di altri Speciali, o quello del ragazzo in grado di dominare il mare, che nonostante la sua generosità viene incolpato da gente senza scrupoli e costretto a fuggire continuamente per evitare di diventare uno schiavo alla mercé di persone violente e senza cuore).
Ho ritrovato la grande fantasia e la capacità di Riggs di stupirmi con personaggi sempre nuovi e mai scontati e, nonostante la brevità dei racconti, ha saputo stuzzicare il mio interesse.
Per me è molto difficile recensire dei racconti, per di più cercando di non spoilerare, ma spero di avervi dato lo spunto per leggerli. In questo caso specifico pur facendo parte di una serie non è necessario averla letta precedentemente, poiché non sono vi sono né collegamenti né cenni a situazioni narrate nei precedenti volumi. 
Si leggono tranquillamente in pochi minuti e lasciano una piacevole sensazione di conclusione ogni volta. Se a ciò aggiungiamo la scrittura scorrevole e coinvolgente di Riggs e la sua innata bravura nel tessere situazioni strabilianti e nel creare personaggi davvero incredibili, il mio consiglio non può che essere uno solo: leggetelo leggetelo leggetelo e come sempre fatemi sapere la vostra opinione!

Buon weekend a tutti!



GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 10
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 10

Un abbraccio e a presto!

Simo

mercoledì 17 ottobre 2018

Recensione di “Sharp Objects” di Gillian Flynn

Buongiorno lettori e bentrovati!!!
Ho terminato già da qualche tempo la lettura di questo romanzo, ma come al solito non riesco mai a gettarmi sulla recensione in tempi brevi...capita solo a me? Comunque vedo se perlomeno riesco a non arrivare all’ultimo minuto come mio solito!

Oggi vi presento un libro che mi ha lasciato sensazioni strane e particolari. So che ne è anche stata tratta una mini serie televisiva che personalmente non ho visto (e non vedrò mai)!

Ma venite con me che tento di spiegarmi!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA




AUTORE: Gillian Flynn
TITOLO: sharp objects
PAGINE: 346
CASA EDITRICE: Rizzoli
PERCHÉ L'HO LETTO: il mio Cappello Parlante per il mese di settembre-ottobre nella Challenge Tutti ad Hogwarts con le tre Ciambelle
GENERE: giallo-thriller psicologico

TRAMA

Otto anni dopo essere andata via da Wind Gap, la cittadina soffocante in cui è nata e cresciuta, Camille Preaker lascia Chicago per tornare in quel minuscolo avamposto cattolico del Missouri battista, luogo sperso nel nulla, dove la gente si illude di sapere come stare al mondo. È il giornale per cui lavora a spedirla laggiù, in seguito alla scomparsa della piccola Natalie Keene. Caso che somiglia a quello di un’altra bambina svanita nel nulla poco tempo prima, ricomparsa il giorno dopo nel letto di un torrente, strangolata. Aveva solo nove anni.Anche il cadavere di Natalie viene rinvenuto ben presto e la comunità di Wind Gap deve arrendersi all’evidenza: la mano che si è abbattuta con brutale meticolosità sulle due bambine è la stessa. A rivelarlo è un unico, macabro dettaglio. Con caparbietà, Camille porta avanti la propria indagine sfidando le rigide norme sociali di una cittadina bigotta e pettegola, ma soprattutto è costretta ad affrontare la madre, una donna fredda e manipolatrice, ammirata dai vicini e temuta dentro casa, da cui era fuggita ancora ragazza. L’inchiesta si gonfia come un fiume in piena e Camille non è più in grado di tenere a freno i ricordi e il male che contengono.


RECENSIONE

Ecco un altro libro che, nonostante sia scritto bene e abbia una trama abbastanza coinvolgente e ben strutturata, mi ha lasciato un senso di tristezza e amarezza.

La trama si svolge inizialmente a Chicago, dove la protagonista Camille Preaker lavora come giornalista di cronaca presso il Chicago Daily Post, quarto quotidiano locale. 
Il suo capo Frank Curry (un tipo rude che la ama come una figlia) per cercare di fare un bello scoop decide di mandarla ad indagare nella cittadina natale della ragazza, Wind Gap, dove nell’arco di poco più di un anno una bambina è stata uccisa e un’altra è stata rapita e così la vicenda si sposta in questo paesone del Missouri, dove vive ancora l’ “adorata” famiglia di Camille (patrigno, sorellastra e la madre, Adora).

L’atmosfera è da subito cupa e pesante: la donna era letteralmente fuggita dalla madre otto anni prima e a Wind Gap si nasconde l’origine del suo dramma personale: la morte della sorellina e i tagli che per lungo tempo si è autoinflitta.

Appena compare Adora sulla scena, si capisce subito il motivo per cui non volesse tornare: donna fredda e autoritaria, completamente matriarcale e ricchissima (siamo di fronte alla famiglia che ha praticamente fondato la città), tratta la figlia come un ospite...che puzza!
Il patrigno è completamente dipendente (direi assuefatto) dalla moglie ed è un burattino privo di personalità e la sorellina tredicenne, Alma, è un personaggio che vi lascerà davvero senza parole: cinica, dispotica, sensuale, fredda e crudele, salvo essere amabile ed affettuosa con la madre. È un personaggio che mi ha a dir poco sconvolta e, come mamma, mi ha fatto accapponare la pelle: una ragazzina che si atteggia a donna ci può anche stare (magari con un limite!), una bulletta di scuola ci sta già un po’ meno anche se ahimè è attualità, ma una vera e proprio torturatrice e manipolatrice di ragazzini mi sembra un po’ troppo fuori dagli schemi e dalla realtà. Mi è parsa una figura un po’ troppo portata all’esagerazione; è quasi da film horror.

Accanto a Camille troviamo anche dei coprotagonisti più veritieri e plausibili, come il detective Richard Willis, fatto venire appositamente per il caso da Kansas City, un personaggio positivo e ricco di fascino che colpirà la stessa Camille e diventerà il suo braccio destro (e non solo) nella risoluzione del caso o meglio tra dispetti e sgambetti, come si fa tra giornalista e poliziotto, si scambieranno importanti informazioni.

Un pensiero sulla protagonista non può mancare! Camille è senza dubbio un personaggio complesso e ben articolato, la sua storia personale compare pian piano tra un ricordo e una frase buttata lungo le pagine ed è anch’essa davvero terribile, ma lascio a voi il piacere di scoprirla. Tuttavia, pur avendo vissuto esperienze davvero pesanti e diffficili, ho trovato sempre un fondo di ottimismo e positività nel suo modo di essere; anche nei momenti più cupi non si è mai abbandonata al peggio, ma ha avuto la forza di riemergere e comunque di chiedere aiuto...questo ne ha fatto un quadro molto positivo per me.

Tornando alla trama come avrete capito ci troviamo di fronte ad un mistero da risolvere: una e poi ahimè due bambine rapite e uccise, la polizia che brancola nel buio e la nostra Camille che tra drammi personali e doveri di lavoro dipana pian piano una matassa davvero ingarbugliata. 
Personalmente lo giudico discreto dal punto di vista prettamente enigmatico, perché ad un certo punto del libro pure io, che non brillo certo di intuito investigativo, avevo capito chi fosse il colpevole. Tuttavia, la scorrevole ed intrigante scrittura dell’autrice, capace di creare la giusta dose di suspance e di catturare la curiosità del lettore, lo rendono una lettura piacevole.

Riepilogando quindi posso certamente consigliare la lettura, perché comunque è piacevole, si legge e si segue bene, qua e là troviamo sparsi sia indizi sul caso che flashback del “giallo” vissuto anni prima dalla protagonista, i personaggi sono ben delineati e la scrittura mi è piaciuta; di contro posso dire che la vicenda trattata è da stomaci un po’ forti e non adatta alle mamme facilmente impressionabili come me. Nonostante il parere parzialmente positivo che mi sento di dare, la sensazione cupa e triste che mi ha trasmesso non ne fanno certamente una delle mie letture preferite.


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 7
Scrittura: 10
Personaggi: 8
Complessivo: 8 1/2

E voi? Lo avete letto? Come sempre sarei felice di leggere la vostra opinione.

Un abbraccio 

Simo

giovedì 20 settembre 2018

Recensione di “Le tartarughe tornano sempre” di Enzo Gianmaria Napolillo

Buongiorrrrrrrno!!! 
Sono di nuovo in zona Cesarini per le recensioni del trimestre, per cui a ogni ora del giorno e della notte vado di recensioni! Perdonatemi il bombardamento di post!

Ma veniamo ora ad un altro libro impostomi dalla Challenge che mi è nuovamente entrato
nel cuore!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Enzo Gianmaria Napolillo
TITOLO: Le tartarughe tornano sempre
PAGINE: 224
CASA EDITRICE: Garzanti
PERCHÉ L'HO LETTO: il mio Cappello Parlante dell’ultimo trimestre in squadra della Challenge Tutti ad Hogwarts con le tre Ciambelle
GENERE: narrativa contemporanea

TRAMA

Salvatore è nato quando in pochi conoscevano il nome della sua isola: un luogo di frontiera posto alla fine del mondo, con il mare blu e la terra arsa dal sole. È cresciuto sulle barche, vicino alle cassette di alici, con lo sguardo nell'azzurro, sopra e intorno a lui. Forse è lì che tutto è cominciato, tra ghirigori nell'acqua e soffi nel vento. Di sicuro è lì che ha conosciuto Giulia, anche se lei vive a Milano con i genitori emigrati per inseguire lavoro e successo. Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l'estate per rivedersi: mani che si intrecciano e non vogliono lasciarsi, sussurri e promesse. Poi, d'inverno, tante lettere in una busta rosa per non sentirsi soli. Finché, una mattina, nell'estate in cui tutto cambierà, Giulia e Salvatore scoprono il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri cadaveri nell'acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra. Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L'isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell'estate e amore sincero, corse in spiaggia e lanterne di carta lanciate nel vento. La vita è anche uno schiaffo, un risveglio, la presa di coscienza che al mondo esistono dolore e differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla loro distanza e alla loro vicinanza.


RECENSIONE

Ecco un libro che si divora in poche ore, perché scritto bene, perché racconta col cuore una dura realtà che ci tocca da vicino e perché Giulia e Salvatore una volta conosciuti non li puoi più abbandonare!

Ambientato nella mai nominata, ma assolutamente ben riconoscibile Lampedusa nei nostri anni, l’autore ci accompagna in una tenera e delicata storia d’amore, sbocciata in tenera età tra un ragazzo dell’isola e una ragazzina milanese che ogni anno vi si reca in vacanza nella casa di famiglia, suggellata da una romantica promessa. 
Accanto scorre la nascita e poi l’evoluzione del triste problema dell’immigrazione, raccontato attraverso gli occhi di Salvatore, Giulia e le centinaia di profughi che la disperazione spinge sulle coste italiane. 

Un punto di vista che non siamo abituati a sentire, fatto di sguardi, di angoscia, di terrore, di umani tentativi di porre semplicemente  in salvo tante vite. Un libro dove di politica non ce n’è, solo la pura e semplice realtà vista da chi la vive ogni giorno; così incontriamo i pescatori che soccorrono le “persone”, non i profughi, gettate in mare semplicemente spinti dall’ovvietà di doverlo fare, incontriamo Alida e Fedele che insegnano con le proprie forze e disponibilità l’italiano ai naufraghi che si sono salvati, superando le reti dei campi dove sono rinchiusi dalle autorità, incontriamo la solidarietà e l’umanità della gente del posto che con discrezione e semplicità porta un sorriso e un gesto buono alle persone in difficoltà.

Ho trovato molto d’effetto la spontaneità con cui tutta questa vicenda viene narrata, facendoci proprio vedere come da un giorno all’altro il volto dell’isola passi da una bellezza selvaggia e incontaminata ad una fitta serie di dolorose cicatrici che crescono giorno dopo giorno: la felicità dirompente e con essa la fanciullezza  lasciano il posto alla dura realtà di questa nuova vita adulta, sconosciuta anche a chi adulto lo è già.

Tornando alla storia di Salvatore e Giulia che è comunque il filo conduttore di tutto il romanzo, ho riconosciuto la voce maschile dell’autore, che anche in questo caso mi ha piacevolmente stupito. Ha descritto con gentilezza, delicatezza e semplicità il nascere di un grande amore, ci ha accompagnati attraverso i sensi alla crescita e alla maturazione di quello che tutti pensavano fosse un sentimento passeggero ed estivo, ci ha raccontato la difficoltà e lo “sbattere” la faccia contro la fredda vita cittadina milanese e ci ha riaccompagnati ad un quantomeno inaspettato epilogo, che mi ha lasciata col sorriso sulle labbra e tante emozioni nel cuore.

I nostri protagonisti sono contorniati da altri personaggi importanti: dai genitori di Salvatore, persone di poche parole ma ricche di sguardi e di gesti profondi, ad Alida e Fedele, amici e compagni di Salvatore non solo sull’isola, che gli sono accanto in molti passaggi fondamentali della sua maturazione, al padre di Giulia, imponente figura ( attenzione: non negativa, ma semplicemente forte!) che osteggia l’amore dei ragazzi per un più concreto e agiato futuro per la figlia.

Insomma, questo volumetto di poco più di 200 pagine racchiude una storia struggente, forte, drammatica, meravigliosa, colma di sentimenti veri, che non potrà fare altro che rapirvi! 

Lo stile dell’autore è particolare, positivamente particolare, vi risucchia senza che ve ne accorgiate e non potrete abbandonare i nostri amici fino alla fine...io ho “dovuto” assumerlo tutto in un fiato! Il fiato che vi verrà mozzato dapprima dai paesaggi incantevoli descritti, poi dalla durezza degli eventi e poi dall’intensità del legame tra le varie figure che popolano queste pagine.

Leggetelo anche voi e raccontatemi cosa vi ha travolti maggiormente!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 8
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 9 1/2

A prestisssssssimo....spero!!!! Vediamo se riesco a vincere la mia corsa contro questo tempo impietoso!!!! 

Simo

mercoledì 19 settembre 2018

Recensione di “Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman

Buonanotte a tutti!!! La scuola è nuovamente iniziata e noi: anno nuovo ma vecchie abitudini!
Così mentre la pargola disegna, io ascolto musica e scrivo recensioni 😂😂😂😭😭😭!

Ho finito (finalmente dopo settimane..non per il libro, ma per i sopracitati compiti!!!)) il libro che volevo leggere da un bel pó e quindi corro subito a presentarvelo!

CARTA DI IDENTITÀ 


COPERTINA



AUTORE: Gail Honeyman
TITOLO: Eleanor Oliphant sta benissimo
PAGINE: 352
CASA EDITRICE: Garzanti
PERCHÉ L'HO LETTO: da mesi nella mia TBR (to be read), finalmente è arrivato “l’incastro” perfetto!
GENERE: narrativa contemporanea

TRAMA

Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene. Anzi: benissimo.
 



RECENSIONE

Quando ho iniziato la lettura di questo romanzo ho pensato:”Questa Eleanor è tutta matta!”
Piena di stranezze e sempre pronta a dire tutto, ma proprio tutto, quello che le passa per la testa.
Tuttavia, man mano che procedevo nelle pagine, non potevo che affezionarmi a lei. La vicenda che ha vissuto è talmente raccapricciante che è sorprendente come la sua mente l’abbia protetta rendendola semplicemente una persona “fuori dagli schemi”.

Ambientata ai nostri giorni, nella città di Glasgow, l’autrice ci accompagna nella vita di questa trentenne che lavora come contabile in un’agenzia di graphic design da quando ne aveva ventuno e vive da sola in un alloggio popolare.
Solitaria per via della sua estrema sincerità, additata come pazza dai colleghi, la sua vita scorre tra ufficio, casa, bottiglia di vodka (pur non essendo la classica ubriacona) e la terribile telefonata del mercoledì sera della mamma. Una mamma sicuramente non amorevole, che la rimprovera continuamente, umiliandola senza pietà.
Mentre procediamo nella lettura e nei pensieri di Eleanor, veniamo colti dalla sensazione che qualcosa di atroce è successo nella sua infanzia. 

La scrittrice ha sapientemente saputo tessere una storia coinvolgente ed appassionante, gettando qua e là delle frasi spezzate che lasciano intravedere una verità dura da far emergere, anche dalla stessa protagonista.

I personaggi principali sono Eleanor, appunto, Raymond e la mamma, che pur non vivendo con la figlia, è uno spettro sempre presente, con le sue frasi pungenti e dissacranti. Tuttavia ruotano intorno a loro anche un discreto numero di personaggi secondari che completano la storia, da Bob, il proprietario della ditta dove lavorano i nostri protagonisti, ai diversi colleghi, alla mamma di Raymond, all’adorabile Sammy e figli.

Raymond è stato per me una sorpresa...una bella ed importante sorpresa! Entra in punta di piedi nella vita della ragazza (è l’addetto informatico dell’azienda) e pian piano si trasforma nell’amico e confidente che non ha mai avuto. Sciatto nel vestire e pieno di “difetti” nei suoi modi un po’ spartani di mangiare e di fare, è colui che salverà letteralmente Eleanor da se stessa, obbligandola a compiere il duro viaggio interiore che la porta a capire veramente cosa le sia successo di così impronunciabile, ma soprattutto a riemergere da tutto ciò! È un personaggio quasi irreale: il perfetto amico che ognuno di noi vorrebbe avere; sempre pronto ad intervenire con discrezione e decisione allo stesso tempo, si affeziona davvero ad E. senza secondi fini, andando oltre alle apparenze e alle maldicenze e aiutandola durante tutto il percorso di “rinascita”!

Ma veniamo alla nostra Eleanor. Ho già presentato alcuni tratti della sua personalità: sincera, quasi spacciata, un po’ sciatta, estremamente idealista (si convince di aver trovato l’uomo della sua vita dopo averlo visto una volta...da lontano...ad un concerto! Diciamo che viaggia su un piano non propriamente aderente alla realtà!), viene spesso derisa e accantonata dai colleghi...e dalla madre, un personaggio su cui non mi soffermo per evitare di svelare importanti parti del libro, ma su cui dovrete porre molta attenzione!
È sorprendente come l’incontro con Raymond e il suo ideale principe azzurro le diano la spinta giusta per dare una svolta alla sua vita e affrontare finalmente il suo passato.

Apparentemente sembrerebbe un libro triste, malinconico, pesante e difficile da mandare giù, ma non è così, anzi! L’atmosfera è per buona parte ironica, sovente ci si trova a ridere di gusto per le risposte di Eleanor, e anche nei momenti più tetri e gravi la lettura procede scorrevole e avvincente.

Non mi resta quindi che lasciarvi alla lettura consigliatissima di questo romanzo, che vi catturerà dalla prima all’ultima riga (e anche oltre: al fondo troverete un’interessante intervista a Gail Honeyman), vi farà riflettere su quanto spesso le persone che dovrebbero amarci di più sono quelle che ci fanno soffrire maggiormente e, nonostante tutto, vi lascerà un dolcissimo sorriso sulle labbra!

Come sempre resto ad aspettare con vero piacere la vostra opinione!


GIUDIZIO COMPLESSIVO

Trama: 9 1/2
Scrittura: 10
Personaggi: 10
Complessivo: 9/10


Essendo come sempre in mega ritardo sulla tabella di marcia, vi saluto con un veritiero: a presto!!!!

Simo